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Incontro Hot genitori – insegnanti

Ho sempre avuto un debole per l’insegnante di matematica di mio figlio. Non l’ho mai detto a nessuno, nemmeno i miei amici più cari sanno di lei, anche perché non mi fido di nessuno. Quella donna  sulla quarantina mi ha affascinato dal primo momento che l’ho vista, il che è un po’ strano visto che non ho mai nemmeno lontanamente pensato di tradire mia moglie. Insomma, la amo, abbiamo due figli meravigliosi e tutto sommato abbiamo una vita piena e felice.

Ma quando ho incrociato lo sguardo di quella donna è stato come sentire un fuoco divampare dentro di me. La conobbi un giorno che accompagnai mio figlio a scuola, aveva perso l’autobus e quindi dovetti portarlo io. Arrivammo appena in tempo e mentre salivamo le scale incrociammo questa maestra di bella presenza, che saliva i gradini con fare distinto. Lei lo salutò e rivolse a me un sorriso, mi bastò quello per non riuscire più a togliermela dalla testa. Da quel momento in poi sfruttavo ogni occasione per recarmi a scuola sperando di vederla.

I suoi capelli biondi, gli occhi verdi e quei tailleur sobri, mi mandano sempre in estasi. Confesso di essere rimasto spesso in macchina a guardarla da lontano mentre salutava i ragazzi e di essermi anche toccato. È una cosa orribile da dire per un padre di famiglia, me ne rendo conto, ma non ho mai provato un’attrazione così forte verso qualcuno come mi capita con lei. Credo che in qualche modo abbia cominciato a notare la mia presenza frequente, spesso alzava gli occhi verso la mia auto, accennava un sorriso malizioso e poi entrava nella scuola. Non lo so, magari ero io che volevo vederci qualcosa di più, o almeno questo è quello che mi ripetevo per tentare di tenere a freno l’istinto e il desiderio di andarle a parlare.

Ho tenuto duro fino a che non c’è stato l’incontro genitori e insegnanti dello scorso anno. Quando ho saputo che ci sarebbe stata anche lei, ho fatto in modo di prendermi in carico il suo colloquio, approfittando del fatto che i miei figli erano rimasti con la madre a fare il giro degli altri docenti.

Quando entrai la trovai alla cattedra con una camicetta di seta molto leggera che lasciava ben poco all’immaginazione. Due bottoni slacciati permettevano di vedere un seno formoso ma non esageratamente grande, con una pelle che solo a guardarla faceva venire voglia di baciarla. Cominciò a parlarmi del rendimento di mio figlio, mostrandomi diversi compiti in classe, esercizi e voti vari. Non la stavo minimamente ascoltando, preso com’ero dall’inebriante profumo che portava. A un certo punto mi sfiorò la mano con un dito, chiedendomi se era tutto a posto. Io risposi come se fossi stato bruscamente risvegliato da un sogno, ma lei sorrise e si avviò verso la porta della classe chiudendola a chiave. Rimasi un attimo interdetto perché non mi sarei mai aspettato niente del genere. Mi si avvicinò, mi mise una mano sul cazzo e mi guardò negli occhi mordendosi le labbra. “L’ho vista sa? Quasi ogni mattina noto i suoi sguardi su di me, vedo come mi spoglia con gli occhi e quanto desidera toccarmi”, mentre con la mano continuava a toccarmi da sopra i pantaloni.

Io annuì ammettendo la mia colpa, e lei infilò una mano nella cerniera, me lo tirò fuori e cominciò a succhiarmelo. Li in quella classe, col rischio che arrivasse qualche altro genitore! Ma la mia preoccupazione durò ben poco. Non riuscivo a pensare ad altro che a lei, alle sue labbra e a quanto avessi sognato quel momento. La feci alzare, la misi con le mani sulla cattedra e dopo averle alzato la gonna e strappato i collant che indossava, le entrai dentro. Era così calda e bagnata che capii che anche lei non aspettava altro. La scopai come non avevo mai fatto nemmeno con mia moglie, era puro istinto. Dopo alcuni minuti la sentii venire e contrarsi intorno al mio cazzo. Ero al limine, lo tirai fuori e lei lo prese in bocca facendomi godere mentre lo succhiava con avidità. Bevve tutto d’un fiato il mio seme. Poi si ricompose, mi salutò ammiccando e io tornai da mia moglie.

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