Qualche anno fa era disoccupato e mi stavo prodigando per trovare un impiego stabile. Sfogliando i vari giornali ho trovato un annuncio che mi sembrava perfetto per me. Decido quindi di contattare la ditta e la segretaria mi chiede di inviare il mio curriculum tramite mail completo di foto. Eseguo e qualche giorno dopo mi arriva la telefonata che mi invitava a sostenere un colloquio conoscitivo con il direttore. Naturalmente accetto e mi presento nell’azienda il giorno stabilito. Mi accoglie un uomo sulla cinquantina, distinto e ben vestito dall’aria estremamente professionale, insomma il classico imprenditore italiano.
Mi porta nel suo ufficio e cominciamo a parlare, mi fa le solite domande ma in maniera molto affabile, facendomi sentire subito a mio agio. Mentre sono impegnato a rispondere entra nell’ufficio un’avvenente signora sulla quarantina, ben vestita anche lei, con un paio di occhiali sul naso. Sembrava una professoressa, ma scopro in realtà che era la segretaria con cui avevo parlato al telefono, nonché moglie del direttore. I due mi chiedono qualche minuto di privacy per discutere di una faccenda così io mi accomodo fuori dall’ufficio e attendo. Dopo un po’ mi richiamano dentro e il direttore mi si avvicina facendomi i complimenti per il curriculum e sottolineando che l’incarico potrebbe essere mio, ma prima devo superare un’ultima prova. Io acconsento aspettandomi una sorta di esame scritto o qualcosa del genere, ma all’improvviso la moglie si siede sulla scrivania davanti a me e spalanca le cosce. Io alzo lo sguardo verso l’uomo non capendo quel che sta succedendo e lui mi dice che se volevo l’impiego dovevo mostrargli se ero in grado di far godere sua moglie.
Li per li sono rimasto piuttosto interdetto, ma visto che avevo davvero bisogno di quell’impiego ho acconsentito. La donna era veramente bella e ancora nel fiore degli anni. Il suo fisico curato e il profumo che adoperava erano inebrianti, così non mi è stato particolarmente difficile eccitarmi. Il marito tuttavia era li a pochi metri seduto che ci guardava, il che un po’ mi metteva in soggezione non avendo mai fatto cose del genere. Lei capendo il mio imbarazzo si china verso di me e comincia a toccarmi l’uccello, prima con le mani poi succhiandolo con le labbra. Era così maledettamente brava che tempo due minuti e mi ero già dimenticato del direttore che mi fissava.
Mi ha fatto un pompino da manuale, ma si è fermata poco prima che venissi, come se sapesse che ero quasi al limite. Allora mi ha voltato la schiena, si è alzata la gonna e ha poggiato le mani sulla scrivania mettendosi a pecora. Aveva un culo da paura e una figa che già colava. Io ho guardato il marito che mi ha fatto cenno col capo come ad invitarmi a proseguire, e così ho fatto. Le sono entrato dentro e l’ho afferrata per i fianchi cominciando a sbatterla. Era una bellissima sensazione starle dentro e mi piaceva troppo sentirla gemere mentre non staccava gli occhi dal compagno. Era una situazione così assurda che ancora stento a crederci quando ci ripenso, eppure è accaduta davvero! Dopo un po’ sono riuscito a farla godere e sono venuto anche io sulla sua faccia. Mentre riprendevo fiato il direttore mi si avvicina, mi stringe la mano e mi dice che avrei dovuto presentarmi il lunedì successivo per cominciare a lavorare.
È stato il colloquio più strano che abbia mai sostenuto, eppure a distanza di anni sono ancora qui in questa ditta e vengo trattato con tutti i riguardi del caso. Immagino di essere stato davvero fortunato ad imbattermi nelle perversioni del mio direttore e dalla sua splendida moglie.